Premio Nobel per la Letteratura 2024

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L’Accademia Svedese ha conferito il Premio Nobel per la Letteratura 2024 alla scrittrice sudcoreana Han Kang, “per la sua intensa prosa poetica che si confronta i traumi storici e mostra la fragilità della vita umana”.

Han Kang compirà 53 anni il prossimo novembre, nata nel 1970 nella città di Gwangju, all’età di nove anni si è trasferita con la famiglia a Seoul. La scrittrice è cresciuta in un ambiente letterario, suo padre è lo scrittore Han Seung-won, noto romanziere in Corea del Sud. Oltre alla scrittura, Han Kang si è dedicata all’arte e alla musica, una caratteristica che si riflette in tutta la sua produzione letteraria.

La carriera letteraria di Han Kang è iniziata nel 1993 con la pubblicazione di alcune sue poesie nella rivista sudcoreana “Letteratura e Società”. Mentre il suo debutto come in prosa risale al 1995 con la raccolta di racconti “Amore di Yeosu”, seguita poco dopo da molte altre opere i prosa, sia romanzi che racconti. Tra queste, è degno di nota il romanzo “Le tue mani fredde”, in cui sono presenti tracce evidenti dell’interesse di Kang per l’arte. Il libro riproduce un manoscritto lasciato da uno scultore scomparso, ossessionato dalla realizzazione di calchi in gesso di corpi femminili. È presente una preoccupazione per l’anatomia umana e il gioco tra persona ed esperienza, dove nel lavoro dello scultore sorge un conflitto tra ciò che il corpo rivela e ciò che nasconde. “La vita è un lenzuolo che si inarca su un abisso, e noi viviamo sopra di esso come acrobati mascherati”, come afferma in modo eloquente una frase verso la fine del libro.

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La scrittrice sudcoreana Han Kang, vincitrice del Nobel per la Letteratura 2024 (Immagine di nobelprize.org)

Il grande successo internazionale della scrittrice è arrivato con il romanzo “La Vegetariana” (pubblicato in Corea del Sud nel 2007 e a livello internazionale dal 2015, in Italia nel 2016 con la casa editrice Adelphi). Scritto in tre parti, il libro descrive le conseguenze violente che accadono quando la protagonista Yeong-hye si rifiuta di sottomettersi alle norme sull’assunzione del cibo.

“L’opera di Han Kang – scrive Anders Olsson del Comitato Nobel – è caratterizzata da una doppia esposizione del dolore, una corrispondenza tra tormento mentale e fisico con stretti legami con il pensiero orientale”. “Nella sua opera, Han Kang si confronta con i traumi storici e gli insiemi invisibili di regole e, in ognuno dei suoi lavori, mostra la fragilità della vita umana. Ha una consapevolezza unica delle connessioni tra corpo anima, tra i vivi e i morti, e nel suo stile poetico e sperimentale è diventata una innovatrice della prosa contemporanea“.

Per ulteriori informazioni: nobelprize.org

(In testata foto di Elif Gökçe da Pexels)